Sull'Ucraina non ci sono stati passi indietro, il dialogo con la Cina va avanti, non capisco l'atteggiamento di Bruxelles su ITA Lufthansa. Sono i tre flash nel G20 di Giorgia Meloni di cui si dice soddisfatta. Non solo perché L'Italia si è spesa a fianco dell'India, quanto perché sulla guerra e la mancata citazione dell'aggressione russa era necessario arrivare ad una condanna unanime. Bisogna creare consenso intorno alle posizioni difficili, un po' come quella del nostro Paese alle prese con l'uscita della via della seta. Decisione ancora da prendere, dice Meloni, anche se ne parla come se la cosa fosse già avvenuta. Uscire dagli accordi non significa non lavorare bene insieme, confermando che a breve andrà a Pechino da Xi Jinping. "Si è parlato anche di via della seta, non soltanto di via della seta, nel senso che noi abbiamo partenariato strategico con la Cina. E quindi, sì, c'è il tema della Belt and Road Initiative ma non è l'unico elemento. Il tema è come garantire, indipendentemente dalle scelte che noi faremo sulla Belt and Road Initiative, come continuare a garantire un partenariato che può essere vantaggioso per entrambi". Ma la partenza, come l'arrivo in India, è segnata dalle polemiche con Bruxelles e sul ruolo di Gentiloni. Tra i due nessun contatto diretto, con Meloni che si chiede perché dalla Commissione non sia ancora arrivata una risposta sull'ingresso di Lufthansa in ITA. "Sta accadendo qualcosa di obiettivamente curioso, cioè la stessa Commissione Europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema ITA, quando troviamo una soluzione al problema ITA la blocca. Quindi noi non stiamo più capendo e vorremmo una risposta e su questo è stato interessato anche il Commissario Gentiloni". Parole che sembrano confermare l'irritazione per come stanno andando le cose in Europa e che non assolvono il Commissario italiano.