Il collegio del Garante blinda il suo mandato e rintuzza gli attacchi della politica che vorrebbe che togliesse il disturbo. Non è bastato che Fratelli d'Italia abbia aperto al reset dei vertici come chiesto dalle opposizioni. Il presidente dell'autorità Pasquale Stanzione non intende gettare la spugna, il collegio non presenterà le proprie dimissioni, le accuse sono totalmente infondate. Il Garante assume decisioni talvolta contrarie, talvolta favorevoli al Governo, è questa la vicenda dell'autonomia, sostiene. La polemica sul Garante nasce dal caso Report. La trasmissione di Sigfrido Ranucci ha accusato gli attuali componenti dell'autorità di contiguità con la politica e di conflitti di interesse. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, si interroga sullo scenario se fosse Palazzo Chigi ad agire. Mi chiedo cosa succederebbe se il Governo intervenisse sull'autorità indipendente, accadrebbe uno scandalo, tutti direbbero che è in pericolo la democrazia. Saremmo contenti se ci fosse la possibilità di avere un'authority diversa, magari attraverso dimissioni volontarie, ma non va condizionata a livello di Governo. Per il capogruppo al Senato del PD Francesco Boccia, il Garante ha violato il decoro istituzionale e il collegio se ne deve andare. Quando si viene eletti in un'autorità di garanzia non si rappresenta un partito. Agostino Ghiglia è stato indicato da Fratelli d'Italia, non da noi, è lo stesso che si è scagliato contro Report e ha visitato la sede di Fratelli d'Italia prima di multare la trasmissione. Chi ricopre quell'incarico deve mantenere un comportamento impeccabile, altrimenti si mina la fiducia nelle istituzioni. L'azzeramento dell'autorità viene invocata anche dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Il collegio non è revocabile dal Parlamento, ma si può esercitare un pressing per spingerlo alle dimissioni. .























