A poche ore dal sigillo dell'accordo di Sharm el-Sheikh, il Progrom del 07/10 viene rievocato per non dimenticare. In una giornata di riflessione ospitata dal Cnel, i relatori hanno descritto la storia stravolta da quella mattanza che, per mano dei terroristi di Hamas, ha ucciso più di un migliaio di ebrei e portato a Gaza 251 ostaggi. Per i partecipanti al convegno la narrazione mediatica seguita a quella barbarie, ha capovolto le responsabilità e portato al risveglio del mostro antisemita. "Il 07/10 è stato anche, come segnala acutamente il titolo di questo incontro o convegno chiamiamolo come vogliamo, un tentativo di rovesciare la storia e la sua verità. Dico questo pensando alle mobilitazioni che nei giorni scorsi hanno visto la partecipazione di tanti studenti, molti dei quali, spererei tutti, pure spinti da un desiderio autentico di giustizia e che tuttavia hanno sfilato da Milano a Bologna e da Roma a Napoli, gridando, Palestina libera dal fiume al mare". Per la Presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, viviamo dentro l'odio antisemita. "È evidente che le ragioni delle contestazioni non sono né i bambini palestinesi, né il dolore per il popolo palestinese, né quantomeno Israele o il rasserenamento del Medio Oriente. È una dialettica politica oppositiva". Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi esorta a distinguere tra la legittima critica politica e la delegittimazione dello Stato di Israele. "Abbiamo assistito soltanto ad un atroce conflitto, come è stato detto, ma anche a una distorsione crescente del dibattito pubblico, dove la storia viene troppo spesso manipolata e la realtà semplificata, le responsabilità molto spesso vengono confuse". Piantedosi fa sapere che l'Italia sta adottando una nuova strategia nazionale contro l'antisemitismo. .























