Le parole di odio non restano a lungo senza conseguenze. Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ricorda l'importanza del linguaggio in politica, nei momenti di crisi e di grande emergenza, come quella creata dalla pandemia. Il Capo dello stato, che sottolinea come il ricordo di quanto successo nei campi di concentramento, come Auschwitz, sia un dovere e un sentimento civile e duraturo. La memoria è un fondamento della Repubblica che si basa sui principi di uguaglianza e libertà e dignità umana, con riconoscimento pieno, inalienabile dei diritti universali dell'uomo, di ciascuna persona contro la barbarie dell'arbitrio, della violenza, della sopraffazione. Sta a noi impedire che quel così turpe è avvenuto, si ripeta. Sta a noi vigilare e guidare gli avvenimenti e trasmettere alle future generazioni, il valore della civiltà umana. Durante le celebrazioni al Quirinale sono state premiate le scuole che si sono distinte nel concorso "I giovani ricordano la Shoah", giunto alla sua 19a edizione. Erano presenti anche il premier dimissionario Conte e i Presidenti delle camere. Secondo Conte, il ricordo rappresenta l'unica via per vincere il buio dell'indifferenza, soprattutto in periodi di crisi in cui prolifera la cultura del complottismo. 76 anni fa l'apertura dei cancelli di Auschwitz ha svelato al mondo l'orrore dello sterminio ebraico, afferma Elisabetta Casellati, Presidente del Senato. Il record è l'unica via per vincere l'indifferenza. Per il Presidente della Camera, Roberto Fico, è necessario tenere alta la guardia per combattere ogni forma di integralismo, pregiudizio e intolleranza.