Il Governo procede spedito per riformare la giustizia secondo la propria visione, dopo l'intervento alla Camera del guardasigilli Carlo Nordio che annuncia una stretta per l'uso delle intercettazioni, per alcune fattispecie di reati, malgrado la loro utilità nella cattura di Messina Denaro, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che modifica alcuni aspetti della Riforma Cartabia. E la premier Giorgia Meloni, dopo la cattura dell'ultimo stragista, chiede per il DDL un iter veloce. In una settimana aperta dallo storico arresto del più pericoloso mafioso ancora latitante, scrive, il Governo propone al Parlamento con procedura d'urgenza di innalzare il livello di contrasto alla criminalità più pericolosa. Il testo interviene su una questione controversa: i reati perseguibili solo a querela di parte. La denuncia non è necessaria se ci sono l'aggravante di mafia e terrorismo: in questi casi, si procede d'ufficio. Una modifica decisa anche a seguito di un fatto di cronaca. Durante un processo a Palermo, la Procura era stata costretta a chiedere la scarcerazione di 3 imputati di lesioni aggravate dal metodo mafioso per mancanza della querela. I tre erano, comunque, rimasti in carcere perché detenuti per altri reati. Il Ministro della Giustizia ha ribadito che il ricorso alle intercettazioni verrà ristretto senza però toccare gli ascolti per i reati più gravi. "Non si è mai inteso toccare minimamente quelli che riguardano il terrorismo e quelli che riguardano la mafia. Ovviamente, quei reati che sono, come dire, satelliti nei confronti di questi due fenomeni perniciosi". Rassicurazione che però non convince affatto Giuseppe Conte che punta il dito contro una riforma che accusa: ci preoccupa perché ci appare distorta anche per quanto riguarda i principi costituzionali come l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. "Dimostra una deficitaria comprensione, anche nel suo intervento di replica; una deficitaria comprensione del fenomeno mafioso oltre che dubbia consapevolezza politica e culturale". Il PD ha espresso delusione per le comunicazioni del Ministro della Giustizia; Stefano Bonaccini, candidato alle primarie, ha precisato che le intercettazioni sono uno strumento indispensabile per fare l'indagine e consegnare alla giustizia i delinquenti. Ma l'abuso è sempre un errore. L'intervento di Nordio, apprezzato dal Terzo Polo, ha incassato il via libera alla sua risoluzione.