Il Ministro Carlo Nordio fa la sua relazione al Parlamento sullo stato dell'amministrazione della Giustizia ed è l'occasione per fare un punto sulla riforma e sulle ultime novità non senza le polemiche che un tema di questo genere regolarmente suscita. Il Guardasigilli intanto ribadisce fra gli impegni di questo Governo la separazione delle carriere "Se la riforma si vuol fare con un minimo sindacale si può fare e gia ci ha provato la mia precedente collega Cartabia che ha avanzato di molto il limite della separazione delle carriere, se vogliamo farla seriamente, occorre una riforma costituzionale, una riforma costituzionale, lo sapete meglio di me ha dei tempi, se prima di quella bisogna fare un'altra riforma costituzionale questi tempi slittano però è nel programma di Governo e non andremo alle calende greche". Tra i punti più discussi della riforma ci sono lo stop al reato di abuso di ufficio e la stretta sulle intercettazioni che però restano intatte per quanto riguarda i reati più gravi come quelli di mafia garantisce il Ministro. In ogni caso le opposizioni bocciano tutta l'azione del Governo sulla Giustizia e parlano di riforma inesistente soprattutto PD, Alleanza Verdi per la Sinistra e 5 Stelle. "Sulla Giustizia il Governo sta marciando in questa direzione dell'impunità di un regime di impunità, abbiamo visto che adesso portano avanti la prescrizione, il che significa che le vittime di ingiustizia rimarranno semmai senza accertamento dei fatti e senza il riconoscimento delle responsabilità penali". Meno critiche Azione, Italia Viva e + Europa che presentano una risoluzione su separazione delle carriere e stop alla legge Severino che piace anche al Centro Destra tanto da ottenere alla fine il voto favorevole insieme a quella di maggioranza, mentre le altre risoluzioni di opposizione vengono bocciate.