La riforma della Giustizia targata Carlo Nordio è pronta a finire sul tavolo di Palazzo Chigi prima del voto per l'Europarlamento. "Quindi nei prossimi giorni voi vedrete la presentazione al Consiglio dei Ministri del disegno di legge sulla separazione delle carriere che conterrà anche importanti riforme sulla composizione e il criterio di elezione del Consiglio Superiore della Magistratura oltre ad altri principi che sono ripeto consustanziali al giusto processo e al sistema accusatorio che abbiamo adottato." La data potrebbe essere quella del 29 maggio, in caso di ulteriori accelerazione quella del 20 maggio con una certezza nessuna modifica all'articolo 112 della Costituzione, quello che riguarda l'obbligatorietà dell'azione penale. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, avverte sui rischi della separazione delle carriere. "Io credo che il Pubblico Ministero separato di domani sarà un Pubblico Ministero molto più forte di oggi, oggi preoccupa un potere come l'azione penale concentrato sui magistrati del Pubblico Ministero, domani questo sarà ancora di più e sarà tutta la politica e tutti a chiedere un controllo su quel Pubblico Ministero." Per il leader di Forza Italia Antonio Tajani la riforma è ispirata alla battaglia del fondatore. La riforma di Nordio porta anche la firma di Berlusconi, dice, questa è una vittoria, la dimostrazione che il pensiero di Berlusconi vive. Per la Lega serve anche la responsabilità civile dei magistrati e Matteo Salvini insiste la riforma della Giustizia è un'urgenza nazionale. Matteo Renzi di Italia Viva che non ha mai nascosto di vedere di buon occhio la riforma chiosa: "Dopo aver avuto a che fare con alcune toghe posso dire che in fondo Berlusconi così tanto torto non lo aveva." Per PD e Movimento 5 Stelle la separazione delle carriere rischia di essere l'anticamera della sottomissione del Pubblico Ministero al Governo prefigurando una svolta autoritaria.























