Sei mesi di confronto-scontro sul tema della riforma della Giustizia in Parlamento e si arriva al primo ok del Senato: il testo passa alla Camera con 104 sì, compresi quelli di Azione e Italia Viva, e 56 no. Fra le significative novità introdotte spicca la cancellazione del reato di abuso di ufficio. Inoltre il traffico di influenze illecite viene considerato solo limitatamente a condotte particolarmente gravi. Viene poi modificata la disciplina sulle intercettazioni, con restrizioni, anche per la stampa, che mirano alla tutela della privacy del terzo estraneo al procedimento. Arriva il divieto di ascolto dei colloqui fra indagato, o imputato, e difensore. A meno che non si tratti di reati particolarmente gravi, il PM non potrà impugnare la sentenza di assoluzione. Modificata anche la disciplina sulla custodia cautelare in carcere, sulla cui richiesta si dovrà pronunciare un giudice collegiale, che prima della decisione dovrà interrogare l'imputato. Infine, è previsto un aumento dell'organico dei magistrati.