La prima prova sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni viene superata dalla maggioranza in maniera compatta. Poi la lunga discussione generale in Aula sulla riforma del processo penale che tante tensioni ha provocato nella compagine di Governo. Dopo la difficile mediazione del Premier Draghi e della Guardasigilli Cartabia, il voto unanime in Consiglio dei Ministri, era arrivato il via libera dalla Commissione Giustizia. Quindi l'approdo nell'Assemblea di Montecitorio dove, però, le opposizioni, guidate da Fratelli d'Italia e "L'alternativa c'è", gli ex 5 Stelle, hanno provato a rallentarne il percorso. Fino alla richiesta di fiducia già autorizzata dal Governo nei giorni scorsi. Tutto mentre, parallelamente, i pentastellati consumavano l'ennesima riunione dei gruppi con l'ex Premier Conte, pronto a spiegare le ragioni dell'intesa, sostenuto dall'ex Ministro Bonafede che annunciava, anche a placare gli animi ancora tesi, "voterò la fiducia orgoglioso". Un Conte indispettito dalle tante assenze 5 Stelle in Aula che parla ai suoi di passaggio durissimo dal quale però il Movimento ne è uscito bene. "Non è affatto un compromesso al ribasso, tutt'altro" ribadisce, come spiegano i suoi. "Diciamo che con queste modifiche riusciamo sicuramente a mettere una, diciamo, a mettere.. a fare argine a quelle che erano delle grosse isole di impunità, che lasciava scoperta questa riforma. Per cui il lavoro che ha fatto Giuseppe Conte è stato fondamentale". Riforma difesa anche da PD e Forza Italia. "Con questa riforma la Giustizia, in Italia, fa un importante passo in avanti. Il Partito Democratico ha scelto la serietà e la responsabilità perché sa quanto sono necessarie le riforme per il Paese, altri le convenienze di partito, come Salvini". "La riforma Cartabia che chiude una delle pagine più buie della storia del sistema giudiziario italiano". Dura la posizione di Fratelli d'Italia che parla di riforma che non migliora il Paese e attacca il Ministro della Giustizia. "Il Ministro competente noi lo invitiamo, visto che non si è vista mai in questa assise da quando è diventata Ministro, speriamo di poterla vedere nella discussione di una legge alla quale i colleghi danno importanza". Ultime ore, poi il voto dell'Aula sulla doppia fiducia che sancirà lo stato di salute della maggioranza e soprattutto la tenuta dei 5 Stelle. Martedì il voto finale al provvedimento.