Il lavoro prosegue la diplomazia pure. Dopo la soddisfazione doppia per la giornata storica vissuta in Vaticano e quell'incontro Trump Zelensky nella Basilica e, al tempo stesso, per la perfetta riuscita di un evento di portata internazionale, grazie alla macchina organizzativa, dalla Protezione Civile alle forze dell'ordine, a tutto l'apparato pubblico ringraziato dalla premier, Giorgia Meloni e il governo guardano avanti. L'Italia è al centro del mondo per le esequie di Papa Francesco, che tanto si era speso per la pace e quale omaggio migliore nel vedere i grandi leader della terra riavvicinarsi. La strada certo è ancora lunga e per questo, accanto all'auspicio di una pace giusta e duratura, ribadita nel comunicato seguito al lungo incontro di Palazzo Chigi con il presidente ucraino, si rimarca la necessità di una piena garanzia di libertà e sovranità territoriale per Kiev e non solo. Infatti, se lo stesso Zelensky la ringrazia per la posizione chiara, Meloni invita Mosca a dimostrare che vuole davvero la pace. I contatti non si sono fermati prima e dopo i funerali, nessun incontro ufficiale per via del contesto, solo contatti informali e di cortesia, incrociati inevitabilmente, ma necessari. Da quello, seppur breve con lo stesso Trump a quelli precedenti con Starmer e Orban, al confronto con l'argentino Milei, allo scambio con la Presidente della Commissione europea, poi risentita al telefono, dopo l'incontro di quest'ultima con Zelensky, al centro resta simbolicamente come vero punto di ripartenza, quella foto in Vaticano, storica ed enorme nel suo impatto, come ha sottolineato Chigi.