Un piano diplomatico e un piano economico, quella che si apre è una settimana intensa per il Governo ed il Presidente del Consiglio, alle prese con due fronti caldi: i rapporti con Kiev, le missioni negli Stati Uniti il prossimo 10 maggio e, prima ancora, il 3, l'intervento al Parlamento europeo da un lato, con in mezzo quello invio di nuove armi come da secondo provvedimento interministeriale, e che non pochi distingue sta sollevando nella maggioranza. Dai 5 Stelle di Conte, alla Lega di Salvini, fino a una parte del PD e alla sinistra di governo. E poi la complicata prospettiva della situazione economica con una crescita rivista al ribasso, l'inflazione crescente e le difficoltà di imprese e famiglie colpite dagli effetti della guerra. Ed è proprio su questo che Draghi, assieme al ministro dell'economia Franco, si sta concentrando nelle ultime ore. Andare oltre, il più possibile rispetto ai 6 miliardi programmati. Il nuovo pacchetto di aiuti sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri per essere varato nelle prossime ore con tanto di conferenza stampa del premier. I partiti, Lega, Forza Italia e buona parte del PD, premono per un nuovo scostamento di bilancio ma l'esecutivo non vuole fare altro deficit e quindi altro debito. Date le circostanze, data la situazione di totale incertezza sul piano geopolitico, qualcosa in più però ci sarà. Stando alle intenzioni, 7 forse 8 miliardi o più che andranno a favore di imprese e famiglie, nuovi tagli alla benzina, alle bollette, aiuti alle aziende danneggiate dalla guerra in Ucraina con circa 3 miliardi, per evitare che il rincaro delle materie prime fermi i cantieri. E poi, la possibile novità di un contributo una tantum. Si parla di 200 Euro ai lavoratori con reddito più basso, ma anche una serie di norme per dare una forte spinta alla produzione di energia nazionale. Prima del Consiglio dei Ministri, il premier incontrerà i sindacati insomma: un nuovo decreto per dare sollievo all'economia che è in forte rallentamento dopo l'attacco russo a Kiev.