Da un lato il richiamo al senso di responsabilità e all’interesse del Paese arrivato dal Capo dello Stato, dall’altro quello della CEI, che chiede un Governo al servizio della gente. La politica riparte da qui, tra contatti sottotraccia e appelli, in vista dei prossimi passaggi istituzionali. Dal Movimento 5 Stelle arriva una rinnovata disponibilità al confronto. “I cittadini ci guardano”, avverte Luigi Di Maio, che torna a parlare sulla rete riprendendo proprio le parole dei vescovi, così come aveva già fatto nel riferimento al Capo dello Stato. Confronto con tutti per far nascere un Governo: il leader 5 Stelle si augura che tutti abbiano coscienza delle aspettative degli italiani. “Abbiamo bisogno di un Governo al servizio della gente”. Un messaggio all’apparenza rivolto innanzitutto ai democratici, che si trovano ad affrontare forse lo scoglio più grande: cosa fare dopo una sconfitta bruciante, stare all’opposizione, come ha chiesto il Segretario dimissionario Renzi, o dare seguito a quegli appelli alla responsabilità, e in quest’ultimo caso verso chi guardare. Certo, l’evoluzione che potrebbe emergere dalle consultazioni al Colle è difficile da prevedere, ma lì con una qualche linea si dovrà pur arrivare, e la direzione delle prossime ore non a caso si annuncia tesa. Ma non è tutto: se, come sembra, la guida, almeno fino all’assemblea, sarà affidata a una reggenza del Vicesegretario Martina, si dovrà anche impostare il PD del futuro. Il Presidente Orfini conferma: “Un Governo con i 5 Stelle sarebbe la fine del partito ed è impensabile una ricostruzione senza il contributo di Renzi”, che non parteciperà alle consultazioni. Messaggi chiari rivolti ai maggiorenti interni. La prima partita sarà quella delle Presidenze di Camera e Senato. Per il Governatore pugliese i Dem ci devono essere, per il Presidente del partito tocca a Lega e Pentastellati, stesse posizioni sul futuro Esecutivo, distanze difficili.