La notte può portare consiglio ma anche incidenti parlamentari, in questo caso. Le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera sul decreto Milleproroghe hanno votato quattro volte in senso contrario alle indicazioni Governo. Ce n'è abbastanza perché alla fine di una giornata difficile passata tra Bruxelles e Roma e dopo aver incontrato Sergio Mattarella, Mario Draghi convochi una cabina di regia con i capi delegazione dei partiti, dura mezz'ora e nonostante la riunione prima di ogni Consiglio dei Ministri sia ormai una consuetudine è tutt'altro che routine. Clima teso in cui il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto conto dell'incidente parlamentare della notte prima e sottolineato la necessità che la maggioranza garantisca compattezza nei passaggi in Parlamento. La questione potrebbe essere stata argomento anche del colloquio con il Capo dello Stato assicurare la continuità e l'incisività che Draghi ritiene necessarie per l'azione di Governo, altrimenti, avrebbe detto il Presidente del Consiglio, non si va avanti. Nelle prossime ore è atteso, molto atteso quello che lo stesso Premier ha chiamato un ampio provvedimento che alleggerisca il costo dell'energia per famiglie e imprese, pare certo che saranno confermate per il secondo trimestre sia la sterilizzazione degli oneri di sistema che la riduzione dell'Iva. La Lega continua a chiedere di mettere a disposizione almeno 5 o 6 miliardi, meglio se con una variazione di bilancio cioè con soldi freschi, la cifra sarà quella ma senza scostamento. Altro punto all'ordine del giorno la modifica delle norme sul Superbonus, argomento politicamente sensibile dopo le parole di critica arrivate sia da Draghi che dal Ministro dell'Economia Franco di cui soprattutto il Movimento 5 Stelle si è sentito bersaglio. Altre ombre sul futuro dell'esecutivo, il possibile impatto che i referendum sulla giustizia appena ammessi dalla Consulta potranno avere sul cammino parlamentare della riforma del CSM appena approvata dal Governo e infine la situazione conflittuale nel centrodestra con Giorgia Meloni che chiede agli alleati una disponibilità dichiarata a far parte della coalizione, sennò dice anche lei non si va avanti.























