Il Senato, ancora una volta, potrebbe decidere le sorti di un esecutivo. Già, perché se è vero, infatti, che sui numeri la compagine di governo non rischia anche in caso di defezione del Movimento 5 Stelle, appare del tutto evidente. A ricordare in primis le parole del premier Draghi, senza pentastellati il Governo non esiste, che l'abbandono della squadra di Giuseppe Conte creerebbe un grave problema politico, che potrebbe mettere a rischio anche la stessa legislatura. Di fatto il clima resta teso, con l'ex premier che alza il tiro. Sebbene il confronto nel movimento sia serrato. Tra chi sarebbe pronto a uscire in caso di strappo, che spinge per abbandonare la maggioranza e chi, invece, professa prudenza. "Se c'è, quindi, il Movimento 5 Stelle in un governo, questo governo non può picconare il reddito di cittadinanza; così come, se abbiamo creato questo governo sulla transizione ecologica, di sicuro non possiamo avere più trivelle nel nostro paese". Salario minimo, taglio del cuneo fiscale, reddito di cittadinanza, superbonus. Tutte urgenze per il Paese, rivendica Conte, altro che bandierine dice, ribandendo: pretendiamo un cambio di passo immediato. Il capo-delegazione, il ministro Patuanelli, non esclude l'ipotesi di uscire dall'aula di Palazzo Madama, dove, a differenza della Camera, il voto tra fiducia ed il provvedimento complessivo è unico per evitare di dare il proprio assenso al decreto aiuti che prevede alcuni provvedimenti osteggiati dai pentastellati, e non è tutto: dal Carroccio, già si lascia intendere che, anche senza i 5 stelle, si può andare avanti. E Salvini apre anche un altro fronte annunciando guerriglia parlamentare su depenalizzazione della cannabis e ius scholae, tema caro a sinistra. "Noi, semplicemente, da domani in avanti, voteremo solo e soltanto quello che serve all'Italia e agli italiani, punto. Il resto lo facciamo votare a PD e 5 Stelle. Se questo coincide con il Governo, bene". Far cadere il Governo, sarebbe da irresponsabili tuonano dalla neo-formazione di Luigi Di Maio, e così, dal centrodestra, mentre, tra i DEM, c'è chi giudica meritevoli di confronto i temi posti da Conte, sebbene si chieda elasticità e generosità per salvare la legislatura.























