Si comincia a contare i voti. Si comincia da Montecitorio, tra poche ore Giorgia Meloni terrà il suo primo discorso da Presidente del Consiglio, di fronte ai 400 Deputati della Camera, dove a seguire si voterà la fiducia. L'intenzione della Presidente, che ha lavorato da casa sul discorso, è quella di tracciare un manifesto programmatico che parli al paese, un programma che ambisce ad essere la base di lavoro di una intera legislatura. Con l'obiettivo, di dare seguito concreto, e attuazione agli impegni assunti con i cittadini italiani in campagna elettorale. Caro energia, interventi sul caro bollette, postura internazionale, ma anche un passaggio sui diritti saranno il focus del suo manifesto. La maggioranza intanto attraversata da alcune scosse di assestamento, in attesa del completamento della squadra di Governo, vuole dare prova di compattezza. La Lega, si muove subito facendo il punto sulle proposte economiche, con un vertice che ha visto Salvini e Giorgetti Infrastrutture ed Economia a lavorare in sinergia. Estensione della flat Tax al 15%, quota 41 per superare la legge Fornero, riforma del reddito di cittadinanza e pace fiscale, saranno i cardini del pressing leghista dentro il Consiglio dei Ministri. Lo stesso Salvini, nel nuovo ruolo di Ministro delle Infrastrutture, annuncia deciso che sul ponte sullo stretto si passerà dalle parole ai fatti. Si passerà, insomma, dalla Calabria alla Sicilia. Ma l'attivismo salvignano, non si è fermato. Dopo aver incontrato il Comandante della Guardia Costiera, Salvini ha assicurato che i porti non saranno competenza del Ministero del mare. Ribadendo che questo Governo, tornerà a difendere i confini. In tema di confini, suonano come un monito le parole di Luca Zaia, Governatore del Veneto,chiede che questo Governo sia quello che attui l'autonomia. Lo faccia in fretta dopo tanti anni di attesa. Ora però, tutte le luci sono puntate sulle parole che Giorgia Meloni pronuncerà prima alla Camera e poi in Senato. La Presidente Meloni affronterà il suo passato. In Parlamento, parleranno 4 ex Presidenti del Consiglio sulla strada che porterà il voto di fiducia. Letta e Conte alla Camera, Berlusconi e Renzi in Senato. Ma sarà lei stavolta a guardare tutti dallo scrano più importante.























