Ora il Governo è quasi a ranghi completi anche se all'appello mancano ancora i viceministri che saranno otto che riceveranno l'incarico entro questa settimana, tra questi i leghisti Edoardo Rixi al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Vannia Gava al dicastero della Sicurezza energetica e Valentino Valentini al Ministero per le Imprese e Made in Italy, già consigliere per la politica estera di Silvio Berlusconi. La riunione del Consiglio dei Ministri ha nominato i 31 sottosegretari che giureranno mercoledì, "Abbiamo promesso di essere veloci e veloci saremo", assicura Giorgia Meloni che spiega il metodo usato per la scelta, "Ho fatto il possibile utilizzando criteri di esperienza parlamentare oltre che nel settore specifico". Fuori dalla lista il parlamentare di Forza Italia Giuseppe Mangialavori citato da alcuni pentiti di 'ndrangheta ma non indagato, che lo stato maggiore partito fondato da Berlusconi avrebbe voluto imporre, un nome sgradito al Presidente del Consiglio che lo ha depennato dall'organigramma governativo. Tra i nomi che andranno ad occupare le caselle di sottogoverno segnaliamo Alessio Butti di Fratelli d'Italia all'Innovazione digitale, Giovanbattista Fazzolari uno degli uomini più vicini alla premier, all'Attuazione del programma e Alberto Barachini all'Editoria, molto vicino a Berlusconi. Al Ministero dell'Interno torna Nicola Molteni della Lega, alla Difesa andrà Isabella Rauti, Fratelli d'Italia, al dicastero dell'Economia rientra Federico Freni del Carroccio, al Ministero del Lavoro approda il leghista Claudio Durigon, alla Cultura arrivano Vittorio Sgarbi e la leghista Lucia Borgonzoni.























