Nessun tono ultimativo, nessuna intenzione di allontanare l'Italia dall'Europa, ma voglia di discutere e risolvere insieme le cose che non vanno. Giorgia Meloni debutta a Bruxelles e la sua prima uscita internazionale si realizza nell'incontro con i vertici delle istituzioni comunitarie. Da una parte, c'è voglia di capire che panni indosserà il nuovo premier, dall'altra, quella di far capire che portare un altro punto di vista non significa voler prendere una strada diversa. "Volevo dare il segnale che ho portato nella giornata di oggi di una Italia che vuole ovviamente partecipare, collaborare, difendere il proprio interesse nazionale, farlo all'interno della dimensione europea, cercando le soluzioni migliori insieme agli altri paesi, sulle grandi sfide che stiamo affrontando". Il tour comincia con l'Europarlamento, con la presidente Metsola, la Meloni assicura che sull'Ucraina, l'Italia farà sempre la propria parte. Poi, è la volta della Von Der Leyen; con la Commissione bisogna accelerare nella risposta alla crisi energetica. La premier spinge su quel tetto al prezzo del gas che continua a sembrare una chimera. Col presidente Michel, e si parla anche di migranti. L'Europa non può far finta che il problema non sia di tutti. A pranzo, aveva incontrato il Commissario Gentiloni. Il PNRR va messo in sicurezza, va aggiornato, sennò il rischio è che non si possono spendere tutte le risorse. A Bruxelles, sono soddisfatti, non si registrano deragliamenti. "Sono contenta del clima che ho trovato qui a Bruxelles, probabilmente insomma anche così insomma vedere e parlare direttamente con le persone può aiutare a smontare una narrativa che è stata fatta sulla sottoscritta, spesso, sul Governo Italiano. Quindi, non siamo dei marziani, siamo delle persone in carne e ossa che spiegano le loro posizioni, e mi pare che, insomma, dall'altra parte, ci fossero persone che avevano voglia di ascoltare". C'è fretta di fare le cose qui, come a Roma. Sul volo di rientro, si ragiona sulla legge di bilancio. Nelle prossime ore, dal Consiglio dei Ministri uscirà un quadro più preciso sulle risorse disponibili, poche o tante che siano, dovranno essere spese bene.