Sotto l'albero natalizio Matteo Salvini ha depositato un messaggio chiaro vorrebbe tornare al Viminale, ma a Palazzo Chigi non sembrano in vena di regali. Il primo stop era arrivato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e uomo di fiducia di Giorgia Meloni Giovanbattista Fazzolari, che non dichiara spesso ma quando parla ribadisce la linea politica della Premier. "Non è all'ordine del giorno" aveva sentenziato. Il desiderio del Leader della Lega si scontra con il fuoco di fila di altri esponenti di Governo e maggioranza. Di rimaneggiamento della compagine governativa non vuol sentire parlare neanche il Leader di Forza Italia Antonio Tajani: "Rimpasto, non c'è bisogno di nessun rimpasto di solito si fa quando le cose non funzionano e questo Governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande, al momento non c'è bisogno di cambiare niente, al Ministero dell'Interno avverte c'è un Ministro: Matteo Piantedosi che sta lavorando benissimo, Salvini mi pare che abbia un altro lavoro impegnativo, si dovrà occupare di iniziare a costruire il ponte sullo Stretto. L'alt arriva anche dal Capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Galeazzo Bignami: "Salvini esprime una legittima ambizione, anche noi siamo ben lieti della sua assoluzione sulla quale avevamo pochi dubbi ma la squadra di Governo si rivede se ci sono i presupposti e non ci sono. Invece la stabilità che nessun altro Esecutivo in Europa può vantare va protetta". C'è poi un altro fronte che si potrebbe aprire. A breve ci sarà un nuovo tavolo di trattativa quello per l'Election Day per tutte quelle amministrazioni che negli anni della pandemia sono state costrette al voto in autunno. "Non ne abbiamo ancora parlato vedremo a gennaio", filtra dalla Maggioranza mentre dai territori sale il pressing per spostare anche le Regionali a primavera 2026 che intreccia la questione del terzo mandato per i Governatori.