Le ferie estive e l'apparente pausa quasi ferragostana non manda in vacanza il pallottoliere dei numeri: quello che serve a conteggiare, a tagliare e a rimodellare, tutto in vista della prossima manovra. "Né tagli, né sanatorie" assicura il sottosegretario all'economia Freni che promette una manovra seria e credibile, priva di tagli lineari, e fantasiose coperture una tantum. L'ossatura è già dettata dalla necessità di confermare le misure predisposte lo scorso anno, a cominciare dal taglio del cuneo fiscale. A sentire il vice di Giorgetti la scure si dovrebbe abbattere sulle micro-agevolazioni, troppe e confuse, ma non sulle detrazioni per spese mediche, casa e lavoro. Escluso il ricorso all'extradeficit dalle parti di via xx settembre si spera nei dati definitivi sulle autoliquidazioni ma anche sulla rottamazione quater, posticipata fino al 15 settembre. E poi c'è il capitolo sempreverde della spending review per i ministeri, attesi da lì circa due miliardi e mezzo, mentre va in archivio, definitivamente, l’idea di una tassazione sugli extraprofitti delle banche: sostengono l'economia reale del Paese come tutti, pagando le tasse, dice Freni. Lontana anni luce la stagione dei bonus edilizi: per chi si è trovato in mezzo al guado del 110 restano poche briciole: 16 milioni di euro per un milione e mezzo di famiglie che sono state colpite dello stop alla misura e che rischiano di vedersi rimborsare anche meno del 30% dei soldi spesi.