Prova lo scatto di luglio il Governo, tra incomprensioni, in parte chiarite, fibrillazioni e malumori. Superata almeno per ora la fase acuta dell'emergenza sanitaria, certo l'attenzione deve restare alta, ripetono i leader, si guarda al presente e all'autunno che verrà. Si guarda agli effetti di una crisi devastante, spiega il Ministro dell'Economia Gualtieri, nell'anticipare i punti salienti del Piano nazionale di riforme che si accompagna al DEF e che sarà, di fatto, propedeutico al Piano di rilancio da presentare in Europa. Carta, quella dell'attivismo sul fronte delle riforme, fondamentale da giocare sul tavolo del Consiglio europeo del 17 e del 18 in cui si cercherà un'intesa sul Recovery Fund, quantità, ma soprattutto tempistica, di erogazione delle risorse, risorse che al nostro Paese servono e non poco. Di qui l'accelerazione voluta dal premier Conte che respinge al mittente le critiche e le accuse di immobilismo. “Non siamo attendisti, tutt'altro!” aveva ripetuto nelle scorse ore, chiedendo insieme al segretario Pd, dopo l'incontro chiarificatore tra i due, di fare in fretta e fare in fretta significa Decreto Semplificazioni e a seguire riforma fiscale equa e organica. E allora ecco il Piano nazionale di riforme che prevede un nuovo fisco, appunto, tasse più basse per imprese e famiglie, niente condoni e una revisione anche delle imposte indirette, l'IVA, semplificazioni e fibra ottica nelle scuole, piano che arriverà nel prossimo Consiglio dei Ministri a inizio settimana. “Ora per il Movimento 5 Stelle è il momento di sburocratizzare, fare investimenti e abbassare le tasse attraverso una seria riforma fiscale.” “Non c'è tempo da perdere - avverte il Ministro Gualtieri - bisogna evitare una fase di depressione economica.” Ma nella maggioranza non tutto fila liscio, anche se sul MES il Movimento sembra essere meno rigido. “Valutare senza posizioni ideologiche” lasciano intendere i vertici pentastellati, anche perché il tema è divisivo anche nel centrodestra e lì Forza Italia è pronta a votarlo diversamente da Lega e Fratelli d'Italia, sebbene gli azzurri confermino l'unità di intenti. “Questo Governo, che non vuole ascoltare le nostre proposte, non è adeguato a risolvere i problemi economici del Paese. Qualora fosse impossibile andare a elezioni, il centrodestra dovrà insieme decidere cosa fare, se assumersi delle responsabilità di Governo per creare una maggioranza alternativa a quella attuale.” Berlusconi, però, fa capire chiaramente: “Se non fosse possibile tornare al voto, allora bisogna cambiare registro e Governo.” Parole che non piacciono a Salvini.