Una mobilitazione a tutto campo, un fronte comune è proprio il caso di dirlo a sostegno di Mario Draghi un invito deciso a proseguire il lavoro a Palazzo Chigi per il bene del Paese. Noi Sindaci chiamati ogni giorno, alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buone ragioni che impongono di proseguire l'azione di Governo". Questo si legge nella lettera firmata da un piccolo esercito di primi cittadini da Brugnara a Gualtieri, da Manfredi a De Caro da Bucci a Sala da Gori a Nardella da Ricci a Lorusso, ma la lista è lunghissima. Spiegano bene i Sindaci, i motivi della potente iniziativa. "Le nostre città chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso a uno sforzo inedito per il rilancio economico e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa: immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Per loro tre qualità che fanno rima con Draghi, solo con lui ma i Sindaci vanno anche oltre pur essendo il loro un appello bipartisan Ecco un passaggio importante della lettera: "Chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di quest'ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese, ai propri problemi interni. Superando una crisi generata da comportamenti responsabili". Insomma, una critica puntuale diretta precisa e a chi fosse sorpreso di vedere l'adesione convinta di Sindaci sia di Centro-Destra, che di Centro-Sinistra, risponde Rinaldo Melucci, Sindaco di Taranto: "Hanno firmato Sindaci di tutti gli schieramenti perché le ideologie svaniscono davanti ai bisogni reali dei nostri territori".























