Di distinguo e di governo. É e continuerà, molto probabilmente, a essere così la Lega di Matteo Salvini a smarcarsi nonostante solo qualche giorno fa, dopo 4 votazioni contro il Governo, Draghi abbia richiamato all'ordine le forze politiche che sostengono il suo esecutivo. Ultima occasione l'esame in commissione alla Camera del decreto che ha introdotto l'obbligo del Green pass rafforzato per gli over 50 e atteso nelle prossime ore in aula, la Lega per due volte vota con Fratelli d'Italia, suo un subemendamento per l'eliminazione del Green pass da fine marzo quando finirà lo stato d'emergenza che, secondo Giorgetti, non c'è ragione sia prorogato. I blitz falliscono ma sono la cartina di tornasole dei malumori interni alla maggioranza. Anche Forza Italia con Berlusconi rilancia l'idea di un piano per un progressivo allentamento delle restrizioni. Dalla direzione del Pd l'appello del segretario Letta: "Chiediamo serietà a tutti perché è l'unico modo perché questo lavoro comune, che abbiamo chiesto al presidente Draghi, vada avanti con efficacia". Alla Camera intanto passa la fiducia decreto Milleproroghe ma è chiaro che basta poco, qualche assenza, e può scattare l'incidente. L'equilibrio tra le forze che appoggiano Draghi rimane fragile, in Senato al decreto Sostegni ter sono stati presentati più di 2mila emendamenti.























