Come Maometto e la montagna, l'incontro tra Grillo e Conte era ineluttabile, ed è l'avvocato stavolta a muoversi verso Marina di Bibbona, residenza estiva del garante. Per dare un futuro al Movimento, la pace de visu tra i due ormai leader, è passaggio fondamentale. La foto che li ritrae sorridenti, in posa conviviale nella più estiva e italiana delle situazioni, il pranzo a base di pesce al ristorante all'aperto, è il sigillo della pace già annunciata nelle scorse ore e con grande sollievo, da Vito Crimi ai Parlamentari Cinque Stelle, domenica scorsa. Comincia una nuova era, pronti a ripartire, dicono all'unisono i big del Movimento. Se la pace durerà, è l'interrogativo di tutti che solo il tempo può sciogliere. La collaborazione tra l'ex Presidente del Consiglio e il sedicente Elevato, è di quelle vicende umane da maneggiare con cura, sempre potenzialmente sull'orlo dell'esplosione o migliore ipotesi, della crisi di nervi. Entrambe cose che il Movimento, da rifondare e in riconosciuta crisi di consenso, non può permettersi, come non può permettersi il Governo alle prese con passaggi parlamentari delicati, su provvedimenti fondamentali. Prima fra tutti la Riforma della Giustizia, scritta dalla guardasigilli Cartabia e che smonta quella dell'ex Bonafede, grillino, da sempre vicinissimo a Conte. Il tempo, si diceva, dopo i sorrisi e la spigola al forno, la pace ha una sua road map. Al più presto la pubblicazione sul sito del Movimento, del nuovo Statuto, che l'assemblea degli attivisti voterà 15 giorni dopo. E la discussione sui possibili esponenti del Movimento, che formeranno la squadra del Presidente: Vicepresidenti, Consiglio Nazionale, Tesoriere, Comitato di Garanzia, Probiviri. Bisognerà mettere insieme le tante anime grilline, che però potranno incontrarsi più facilmente: da qualche giorno il Movimento ha finalmente una sede, in centro, a Roma.