Il sostegno a Kiev è prioritario di fronte alla minaccia del Cremlino che rischia di interferire nelle democrazie occidentali: sono alcune delle prese di posizione emerse dalla riunione del Consiglio Supremo di Difesa che, oltre al Capo dello Stato, ha coinvolto la premier Giorgia Meloni ed i ministri competenti. Il vertice ha confermato il pieno sostegno italiano all'Ucraina nella difesa della sua libertà. In questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti militari, si legge nel comunicato. Scelta di campo ribadita dopo che la Lega ha più volte espresso tutto il suo scetticismo sulla necessità di continuare ad aiutare Zelensky a seguito dei casi di corruzione che hanno coinvolto alcuni suoi ministri. La riunione ha sollecitato l'attenzione sulla minaccia ibrida proveniente dalla Russia e da altri attori stranieri ostili, quale sfida complessa per la sicurezza dell'Europa e dell'Italia nonché per l'integrità dei processi democratici. Le ricorrenti incursioni dei droni russi nei paesi europei hanno confermato la prontezza dell'alleanza atlantica, ma dall'altro evidenziano la necessità per l'Europa di adeguare le capacità ai nuovi scenari. Il Consiglio esorta a mantenere alta la vigilanza sulla tutela delle infrastrutture critiche nazionali e nella difesa contro gli attacchi cyber. Ma non è stato solo l'allarme contro Mosca a monopolizzare la riunione al Quirinale. Il faro si è acceso su Gaza, dove l'Italia farà la sua parte. E il giudizio è che, nonostante la tregua, preoccupa il perdurare della violenza e per le vittime civili. La ricetta ineludibile per una pacifica convivenza è possibile solo attraverso il riconoscimento e la realizzazione della soluzione due popoli due stati. .























