Sono ore di alti e bassi, dal punto di vista diplomatico, le speranze per un accordo futuro e per un attenuamento dell'offensiva si alternano a nuove tensioni tra Russia e Stati europei. I Paesi baltici, l'Irlanda, il Belgio e l'Olanda hanno espulso diversi diplomatici russi, accusati di spionaggio. Mosca ha deciso di rispondere con pari contromisure. Il Presidente francese Macron e Vladimir Putin hanno parlato, per circa un'ora al telefono, rimangono le distanze sulla diatriba che divide Europa e Russia quest'ultima vuole il pagamento delle forniture di gas e petrolio in Rubli anziché in Dollari, come previsto dai contratti. E a proposito della possibilità di un corridoio umanitario che permetta ai civili di evacuare da Mariupol, Putin ha detto che ancora non ci sono le condizioni. E a proposito di telefonate, un altro colloquio telefonico è avvenuto nelle scorse ore; i Leader d'Italia, Germania, Francia e Regno Unito hanno parlato con Biden, probabilmente anche nel tentativo di sanare la piccola frattura tra le sponde dell'Atlantico, dopo che il Capo della Casa Bianca aveva detto che Putin non poteva rimanere al potere. L'impressione, qui a Bruxelles, che Washington sia stata un po' colta di sorpresa dall'esito dei colloqui di Istanbul; il Segretario di Stato Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti giudicano i fatti e non le parole. A Bruxelles, invece, l'Unione Europea è almeno soddisfatta della non opposizione russa ad un futuro dell'Ucraina membro dell'UE. La speranza, insomma, che con la mediazione turca si facciano passi in avanti rimane. Ma la posizione, di Europa e Stati Uniti, resta ferma. Al termine del colloquio a sei, gli alleati si sono detti convinti a non ridurre la propria determinazione contro Mosca e il supporto di Kiev.