I maldipancia di Forza Italia nella partita del sottogoverno

Dopo aver sistemato la squadra dei Ministri ora la maggioranza deve trovare le giuste alchimie per assegnare i posti del sottogoverno, una trentina di incarichi per viceministri e sottosegretari da distribuire secondo le regole del manuale Cencelli che prevede per ogni socio della maggioranza una quota di poltrone distribuita in base ai voti incassati e dentro Forza Italia che cova qualche mal di pancia legato al trattamento ritenuto non troppo generoso nella partita dei Ministeri da parte di Giorgia Meloni. "Forza Italia ha contribuito lealmente alla nascita di questo Governo. Crediamo che ora nei sottosegretari vadano fatte delle valutazioni di merito. Forza Italia non è presente in alcuni Ministeri economici e crediamo sia opportuno quindi dare rappresentanza, così come sarà reciproco per gli altri." A scoperchiare il vaso di Pandora dopo le divisioni tra l'ala governista e una più vicina al fondatore di Arcore, ci ha pensato il Vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, raccontando il disappunto suscitato dall'atteggiamento di Giorgia Meloni, invita a rilanciare l'azione di Forza Italia eliminando i doppi incarichi. Chi ne ha uno di Governo lasci quello nel partito, esorta Mulè. Il riferimento è ai due neo Ministri Antonio Tajani e Anna Maria Bernini. Fratelli d'Italia non vuole sgambetti da parte degli alleati. "Alla domanda se ci aspettiamo scossoni la risposta è no. Ci aspettiamo lealtà come è stato ribadito anche nel primo Consiglio dei Ministri." Nel fronte sfilacciato dell'opposizione non decolla la proposta del Partito Democratico di un coordinamento delle minoranze almeno su alcuni temi come il caro energia. "Ascolteremo domani la Presidente Meloni e ci aspettiamo che arrivino risposte immediate all'emergenza numero 1 nel paese, il caro bollette per famiglie e imprese. Su questo non faremo sconti al Governo." Nelle prossime ore potrebbe sbarcare a Roma il garante del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo, che mercoledì dovrebbe incontrare i parlamentari neoeletti e Giuseppe Conte che prenderà la parola a Montecitorio durante il voto di fiducia, come pure il Segretario PD Letta.