"Con il disegno di legge quadro sull'autonomia puntiamo a costruire un'Italia più unità, più forte e più coesa". Giorgia Meloni plaude al disegno di legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato all'unanimità. "Il Governo" dice il Presidente del Consiglio "avvia un percorso per superare i divari che esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi". Il testo delinea la cornice entro la quale le Regioni potranno, in futuro, chiedere allo Stato il trasferimento delle funzioni e competenze definite dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. Ora il testo dovrà passare all'esame della Conferenza unificata e poi del Parlamento. "Non posso che verificare che la responsabilità, come invece qualcuno tende a fare oggi ovvero di attribuire all'autonomia differenziata la presenza di diversità così macroscopiche, non può essere assolutamente riferita all'autonomia differenziata perché l'autonomia differenziata fino ad oggi non c'è stata". Il Governatore del Veneto Zaia, tra i promotori del progetto con il referendum veneto e lombardo del 2017, è il primo a esultare, parla di "giornata storica", mentre il Segretario leghista Salvini si limita a far trapelare di avere inviato un messaggio, nelle chat interne della Lega, in cui rivendica "l'ennesima promessa mantenuta". "Questo è l'avvio di un percorso che dovrà essere condiviso in Parlamento dove il testo potrà essere ulteriormente migliorato" commenta il Presidente di Forza Italia, Berlusconi. È invece una levata di scudi da parte dell'opposizione. Il Governatore dell'Emilia Romagna, Bonaccini, bolla il disegno di legge come "irricevibile" perché non condiviso con la Conferenza delle Regioni, mentre il leader del Movimento 5 Stelle, Conte, è durissimo: "dobbiamo contrastare questo progetto di autonomia soprattutto sulla scuola e sulla sanità".