No al secondo scritto alla maturità. Lo chiedono gli studenti, in piazza a protestare da giorni ed ora lo suggerisce anche il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che boccia la proposta del Ministro Bianchi, a quanto riferisce la Rete Studenti Medi. Chiedere agli studenti, sostiene il CSP, di sostenere un esame di maturità, come ai tempi pre-pandemia, ignorando che hanno trascorso il triennio in DAD, è scorretto. Per l'esame di Stato del 2° ciclo, scrive il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione al termine di una riunione fiume, si deve considerare di accertare i livelli di acquisizione delle discipline di indirizzo, nelle diverse situazioni scolastiche, senza far ricorso necessariamente alla seconda prova scritta. Insomma servono altri strumenti secondo l'organo di indirizzo ministeriale. Del resto il triennio, terza, quarta e quinta, sono gli anni che formano il 40% del voto di maturità e non si può ignorare, secondo l'organo di Consiglio del Ministro, che i maturandi di quest'anno non hanno avuto modo di frequentare quelle classi, con tutti gli strumenti e supporti di cui avrebbero avuto necessità. Il Consiglio poi ha criticato anche il cambio di idea del Ministro Bianchi, che lo scorso novembre si era detto favorevole ad un solo orale con tesina, ora invece chiede il doppio scritto. Il parere negativo della Commissione, è arrivato anche sull'esame di terza media. Il Consiglio ha chiesto di azzerare ogni novità. Niente prove scritte di italiano e logico-matematiche, niente colloquio volto ad accertare le conoscenze dell'inglese, della seconda lingua e dell'Educazione Civica. Secondo il CSP, dopo tre anni di scuola media coperti completamente dalla pandemia, bisogna ritornare alla modalità dell'esame 2020-2021, che prevedeva una tesina fatta a casa e discussa con il candidato in remoto. Il parere della Commissione non è vincolante, ma ha acceso le speranze degli studenti, che da giorni protestano. Il Ministro si è detto disponibile ad incontrarli e non a caso, in queste ore, vede i rappresentanti delle consulte studentesche. In attesa di una decisione, la Rete Studenti Media annuncia una nuova protesta per venerdì prossimo davanti alla sede del Ministero.























