Un attacco frontale sferrato dal giornale di Roma Il Messaggero, con un bersaglio a “Cinque Stelle”, il Campidoglio di Virginia Raggi. La firma è del Direttore del Quotidiano Virman Cusenza e l’editoriale inizia con un epitaffio “Morte di una città. Troppe volte ne abbiamo raccontato la crisi il declino”. A 3 anni dall'elezione della Raggi la catastrofe è agli occhi di tutti e appare ormai inarrestabile. La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina. Ci inghiottono le voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono spazi pubblici destinati alla vivibilità. Una via Crucis nel degrado, quella descritta dal Messaggero. Se si è miracolosamente scampati agli incendi dei bus o alla rovinosa caduta dalle scale mobili della metro ed è impossibile persino sbarcare nel centro della capitale per le stazioni chiuse. Cusenza, evoca l'onestà, la ragione sociale, ostentata dai 5 Stelle poi tradita dalle inchieste. Poi c'è un'altra favola da sfatare, l'onestà, mito fondante tanto sbandierato alla vigilia del voto, si è sbriciolato già al primo impatto con la realtà. Quindi l'invito a sbaraccare il suo ufficio con vista Fori Imperiali. Il tempo per altre maschere, altri rinvii, altri “ci stiamo lavorando”, è scaduto. Bisogna solo, in un sussulto di responsabilità, passare la mano. Spesso si sente dire a Roma, in giro, anche dalla gente più semplice “Mah, poverina lasciatela lavorare”. Benissimo, è vero questo, ma il problema è che non si può ribaltare un ruolo, cioè il senso di protezione non è il cittadino che lo deve esercitare nei confronti della Sindaca, ma è la Sindaca che deve esercitarlo nei confronti della città e dei cittadini. La Sindaca, non ci sta a finire crocifissa, da quello che bolla come il Giornale di Caltagirone, potente costruttore Romano, “Incapace, l'insulto ripetuta migliaia di volte per offendere, per colpire personalmente l'avversario. “Altro che incapace, io sono determinata. Determinata a cambiare la mia città a dare voce a chi non l'ha mai avuta. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile ma che avremmo invertito la rotta e lo stiamo facendo”, rivendica Virginia Raggi, che si scaglia contro chi non è intervenuto sui bubboni che hanno appestato la città. “Ma perché nessuno ha mai abbattuto le villette dei Casamonica? Perché nessuno si è indignato quando hanno dato alle fiamme uno dei 4 impianti che gestiva il 25% dei rifiuti di Roma?” tuona la Sindaca. “Perché tutti hanno taciuto quando ATAC assumeva agli amici degli amici, indebitandosi per oltre un miliardo di euro?.