Un incontro con l'azienda nelle prossime ore fatto filtrare come probabile, uno con la pattuglia dei 5 Stelle particolarmente contraria a reintrodurre lo scudo legale, una linea spiegata come tutta all'attacco, anche in previsione del punto di vista giudiziario, per difendere l'Ilva e l'onore del Paese. Questi al momento sarebbero i punti nodali della strategia del Governo per risolvere un problema tanto grosso quanto complicato. “In queste ore il Governo sta lavorando per una soluzione che tenga in piedi, posso assicurare, il soddisfacimento di differenti esigenze: da un lato la tutela della salute e dell'ambiente, dall'altro la tutela e la salvaguardia dei livelli occupazionali e del lavoro”. La maggioranza intanto, però, è lontana dall'avere una linea comune, mentre Conte dichiara che perfino parlare del ripristino delle tutele legali indebolisce la trattativa e una nuova forma di scudo potrebbe essere valutata solo se ArcelorMittal cambiasse idea e non pensasse più ai 5000 esuberi. Italia Viva presenta due emendamenti proprio per introdurre tutele legali e invece sia Liberi e Uguali che parte dei 5 Stelle bocciano l'idea. Molte le ipotesi che circolano per cercare di salvare l'ex Ilva, si va dal commissariamento all'intervento di Cassa Depositi e Prestiti, fino a una nazionalizzazione. “Se uno pensa invece che quando c'è una crisi industriale esiste di per sé una soluzione magica, che lo Stato nazionalizza, compra e assorbe i costi che impediscono a un determinato soggetto di essere competitivo, forte in un mercato globale, questa è un'illusione, una pericolosa illusione”. “Le regole europee vietano la nazionalizzazione, vietano gli aiuti di Stato. Peraltro per una nazionalizzazione ci vorrebbe da parte del Governo l'individuazione di diversi miliardi di euro”. E le opposizione di centrodestra continuano ad attaccare il Governo per la sua gestione della politica industriale. Nel frattempo Confindustria accusa: anche gli ultimi sviluppi sull'Ilva mostrano l'incapacità del Paese di dare alle imprese regole chiare.