Mentre Luciana Lamorgese prova a stoppare l'arrivo dei barchini dal fronte tunisino, Luigi Di Maio lancia l'SOS. Per il Ministro degli Esteri, che ha chiesto di bloccare i fondi della cooperazione per la Tunisia, i rischi di un'impennata migratoria sono alti. C'è un rischio enorme di una nuova ondata di sbarchi che dobbiamo affrontare col massimo della responsabilità e della concretezza. È inutile fare slogan, lanciare urla. La missione per mettere un freno al flusso degli sbarchi che parte dalle coste tunisine, è affidata alla Ministra dell'Interno Lamorgese, che nelle ultime ore ha incontrato l'omologo francese Darmanin, ed entrambi hanno concordato che l'obiettivo è ripartire dall'accordo di Malta sui migranti che finora, dicono, ha dato risultati importanti. Oggi, con l'accordo fatto l'altro giorno a Tunisi, verranno ripresi i rimpatri con i numeri previsti pre Covid. Anche il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, è perentorio. "Chi non ha diritto di rimanere in Italia deve tornare nel proprio Paese. Con la Tunisia ci sono gli accordi per i rimpatri e dobbiamo lavorare su quelli". La gestione dell'immigrazione è un tema caldissimo anche per Matteo Salvini che dal buen retiro di Milano Marittima, da dove un anno fa aprì la crisi di Governo alla console del Papeete, va al contrattacco dopo l'autorizzazione del Senato per mandarlo a processo per la vicenda della nave Open Arms. "Ho subito un'ingiustizia senza senso". È il primo processo che affronterò per la politica per sequestro di persona, fa ridere. Io avrei voluto avervi con me come una mosca sulla mia spalla, da stamattina sotto l'ombrellone ininterrottamente fino a 10 minuti fa. La gente un po' ride e un po' s'incazza perché dice, ti abbiamo votato, ti abbiamo pagato lo stipendio per fermare gli sbarchi, hai fermato gli sbarchi e ti mandano processo, è surreale. Intanto la maggioranza ha trovato l'intesa sulla modifica dei cosiddetti decreti sicurezza, firmati proprio da Salvini. Prevista la cancellazione delle super multe alle Ong, l'allargamento dei casi in cui si potrà chiedere la protezione umanitaria e il ripristino del sistema di accoglienza degli SPRAR gestiti dai comuni, ma in Consiglio dei Ministri sembra se ne parlerà solo a Settembre.