Indagini e ombre. Per il Movimento 5 Stelle quanto sta accadendo in Puglia ha un effetto politico pesante. Il terremoto giudiziario barese, che aveva già portato alla rottura del Campo Largo, con tanto di annullamento delle primarie di coalizione, per i pentastellati è troppo. E così Giuseppe Conte si presenta nel capoluogo pugliese per annunciare l'uscita del Movimento dal governo regionale. "Oggi ormai si sta estendendo una zona grigia, l'area della cattiva politica, e quando c'è questo non ci può essere il Movimento 5 Stelle. Ecco perché tutta questa realtà sotto i nostri occhi ci impone una scelta per il bene dei cittadini. Rinunciamo ai ruoli di governo, lasciamo i nostri posti in giunta, lasciamo, rimettiamo tutte le deleghe". Una scossa che porta a intervenire, con una nota, anche la segretaria Dem Elly Schlein, che parla di forte irritazione per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti del partito negli ultimi giorni. La richiesta ai dirigenti locali e a Emiliano è quella di un cambio netto di fase perché, spiega Schlein, vanno tenuti lontano i trasformisti dalla comunità democratica che pur avendo gli anticorpi per scardinare la cattiva politica, merita rispetto. Il leader 5 Stelle dalla sua vuole essere chiaro: non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Ed è su questa base che si confronta con il governatore pugliese: un patto per legalità e buona amministrazione. "Sono sicuramente molto positivo e ne esco ovviamente più sereno e anche, secondo me, con buoni suggerimenti". Non era indispensabile l'uscita del Movimento dalla giunta per ribadire i nostri comuni convincimenti, le parole, poi, di Emiliano. La coalizione in regione perde pezzi, ma i numeri per amministrare ci sono, e sul tavolo arriva ora il patto della legalità.