Il nuovo progetto politico di Luigi Di Maio ha fatto un passo in più verso la sua completa formazione, si è tenuta infatti la prima assemblea dei 61 membri, 51 Deputati e 10 senatori, di Insieme per il futuro, riunione convocata per assegnare gli incarichi principali a cominciare dai capigruppo, per la Camera la scelta è ricaduta su Iolanda Di Stasio, per il Senato invece il prescelto Primo Di Nicola dovrà attendere la formazione del gruppo, da regolamento consentita a Palazzo Madama solo a partiti che si siano presentati alle elezioni con un proprio simbolo, insieme a loro il nuovo coordinatore politico del gruppo sarà Vincenzo Spadafora, ex ministro del Governo Conte II, ora tra i fedelissimi di Di Maio. Oltre alle nomine sul tavolo della prima assemblea di Insieme per il futuro c'erano anche la direzione da prendere, verso quel centro di cui tanti parlano, e le alleanze da stringere a partire da quelle con i sindaci, a parlarne è stato lo stesso Luigi Di Maio che ha voluto prendere le distanze da proposte populiste e ha assicurato che presto arriveranno altre persone. "Insieme per il futuro non è un partito personale, Insieme per il futuro è un percorso di ascolto del territorio italiano, dei nostri sindaci, un percorso per ascoltare gli amministratori locali. Io ho preso le distanze da un progetto che credo si stia radicalizzando sempre di più." Ma Giuseppe Conte non ci sta a perdere la gara di chi promette di più di ascoltare territorio e persone. "Io mi preoccuperò il giorno in cui non saremo la prima forza nel combattere queste battaglie, di un sistema di protezione sociale." Le critiche più dure nei confronti di Di Maio arrivano però dall'ex compagno di partito Alessandro Di Battista che ha parlato di conferenza stampa patetica e di una scissione fatta solo per non abbandonare il posto nel palazzo dopo il secondo mandato. E ora che nei 5 stelle si sono liberati diversi spazi, Di Battista non esclude un riavvicinamento ma a una condizione: l'uscita dal governo Draghi.























