È scritto nero su bianco, a pagina 37 della relazione annuale dell'intelligence italiana. Il paragrafo è intitolato "Attività di soccorso in mare nel Mediterraneo" e al suo interno non si legge: "Si registra anche l'aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi ONG, principalmente in area SAR libica. La presenza di navigli SAR rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti." Parole che, considerando anche l'ultima strage a pochi metri dalla spiaggia di Crotone, infiammano polemiche già in corso. "È un dato oggettivo che non comporta nessuna valutazione di carattere etico nei confronti di appartenenti a ONG." Non solo però Nord Africa e Mediterraneo, ma anche balcani occidentali e soprattutto il conflitto tra Russia ed Ucraina. La sfida è quella di giocare d'anticipo facendo proiezioni sugli scenari futuri, spiega Elisabetta Belloni a capo dell'intelligence del Dis, che pone l'attenzione sulle aree del mondo considerate più rilevanti per la sicurezza nazionale. "È in discussione l'ordine mondiale. Le ricadute geopolitiche e geoeconomiche del conflitto hanno inciso in maniera molto evidente sulla nostra sicurezza nazionale.".