Il dossier intercettazioni sarà sul tavolo del Governo in occasione dei prossimi incontri a cominciare da quello tra il Premier e il Guardasigilli. Sul tema, così come quella complessiva riforma della Giustizia e sulle altre riforme che dovranno essere affrontate nei mesi avvenire, si vogliono evitare passi falsi o fughe in avanti ma al tempo stesso, si vuole dar seguito a un impegno elettorale e a una necessità sulla quale l'intera maggioranza è pienamente concorde, evitare gli abusi che si sono registrati in passato. E se su questo il duello è tutto col PD, 5 Stelle e Sinistra ad eccezione del terzo Polo che invita il Ministro Nordio ad andare avanti senza tentennamenti, è sul come procedere che invece si registrano differenze nella compagine di Governo, ampliare la portata dell'intervento o limitarlo per ora agli abusi nelle pubbliche azioni. Sullo sfondo, ma non troppo, il rapporto con le toghe, allarmate dagli annunci di una stretta a uno strumento che ribadiscono essenziale nella lotta alla criminalità. Forza Italia con Berlusconi in prima fila si dice al fianco di Nordio, la Giustizia ha bisogno urgente di essere riformata ma non si va da nessuna parte tornando allo scontro con la magistratura, avverte dalla Lega, Salvini. E i pentastellati frenano. "É una prospettiva che può compromettere la capacità investigativa di contrastare mafia e corruzione con questo dibattito che hanno aperto per limitare le intercettazioni e ci preoccupa molto in prospettiva anche il disegno tra, facendo saltare l'obbligatorietà dell'azione penale e la separazione delle carriere, di voler in prospettiva asservire il potere giudiziario." I Dem si dicono molto preoccupati rispetto a una situazione di caos provocata dalle scelte della maggioranza.