Vuole evitare che si crei un corto circuito nel governo, ma soprattutto non vuole che qualcuno, anche nella maggioranza, possa essere tentato di mettere in discussione il ministro Nordio. Ecco allora che la premier Giorgia Meloni, mentre è in volo per l'Algeria, per la sua prima visita di Stato, fa uscire una nota in cui blinda il guardasigilli: parla di piena fiducia, contatti quotidiani ed un incontro in settimana per definire il cronoprogramma sulla giustizia. Se la prende con la stampa, con notizie che definisce infondate circa divisioni all'interno della squadra di governo. Il clima è ottimo, rimarca la premier, tutti i ministri lavorano in piena sinergia con Palazzo Chigi: precisazioni che, solo per il fatto di essere necessarie, confermano che l'uscita di Nordio non è piaciuta a tutti. Mettere in discussione le intercettazioni nei giorni dell'arresto di Matteo Messina Denaro non è stata considerata una grande mossa; ma soprattutto, quell'invito alla politica a non essere supina ai PM che ha scaldato le opposizioni e indispettito la Lega che non vuole scontri con i magistrati. Anche la premier non vuole fratture, ma neppure rischiare di perdere il suo unico ministro tecnico. Per cui ci mette la faccia, prova a tenere tutti a bada consapevole del rischio di mettere in secondo piano la missione internazionale. Ad Algeri, si fermerà qualche ora in meno del previsto, non prima però, di aver portato a casa cinque nuovi accordi per migliorare la cooperazione, tanto in campo energetico, quanto in quello economico. L'Algeria è già il primo fornitore di gas liquido e ha permesso all' Italia di sganciarsi velocemente dalla Russia: motivo per cui, ora bisogna andare oltre e rendere il rapporto ancora più solido.