Non sembrano essersi placate le polemiche intorno allo Ius Scholae, querel tutta interna alla maggioranza. Sul tema è tornato anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, spiegando che sulla proposta non farà marcia indietro, nonostante lo stop ricevuto dalla premier Giorgia Meloni, che aveva definito la riforma non prioritaria per il Governo. "Cercherò di convincere i miei alleati, poi se la sinistra, ma dubito che la sinistra accetti i 10 anni perché noi i cinque anni non li accetteremo mai. Non si può fare nulla in questo momento perché il Parlamento è ingolfato da tanti decreti fino a tutta la pausa estiva. Dopo la pausa estiva ci sarà la manovra, vedremo quali saranno i tempi giusti, non facciamo marcia indietro, stiano tutti tranquilli". Parole quelle del titolare della Farnesina. che hanno provocato l'irritazione degli alleati di maggioranza, in particolare la Lega che in una nota ha chiesto al leader azzurro di archiviare una volta per tutte la proposta sullo Ius Scholae, chiarendo che non fa parte del programma di centrodestra, ma soprattutto ha sottolineato che il quesito sulla cittadinanza è già stato bocciato dagli elettori con il referendum appoggiato dal centrosinistra. Critiche che piovono anche dalle opposizioni con Riccardo Magi di Più Europa che parla di balletto estivo di Tajani e il Movimento Cinque Stelle con Giuseppe Conte che dal palco del Forum in masseria ha invitato il vicepremier azzurro a evitare l'ennesimo teatrino. "E noi ci confrontiamo a quel tavolo ci siederemo. Però se Tajani fa queste dichiarazioni, guarda caso sempre a luglio oppure ad agosto e poi se le ritrae. E questo è francamente un teatrino che veramente avvilente. Per questi ragazzi che ci seguono, questi sono oceani che ci stanno seguendo, ci credono quando sentono le dichiarazioni dei politici. Poi questi saranno ragazzi che saranno i primi a non credere prima alla politica". Se ne riparlerà dopo la pausa estiva prova a smorzare i toni Tajani, sperando che nel frattempo cada anche il veto di Giorgia Meloni.