Con una specie di "Giù le mani da Berlusconi" detto da Tajani a Salvini, il tono del confronto in Maggioranza sullo Ius Scholae si fa sempre più teso. E' stato il leader di Forza Italia a rilanciare il tema ribadendo che se anche non è nel programma di Governo, la cittadinanza per gli stranieri attraverso un percorso scolastico e di assimilazione culturale può sempre diventarlo. Anzi sarebbe bene se ne parlasse eccome perché è arrivato il momento. E dopo i No detti e ridetti da Salvini nei giorni scorsi ecco che Tajani replica: "Io non impongo niente ma neanche accetto inposizioni". Nel frattempo le Opposizioni vivono momenti di entusiasmo davanti all'idea della potenziale frattura in Maggioranza e moltiplicano le profferte agli Azzurri di lavorare insieme sul tema. Salvini avverte: "Non credo Forza Italia potrebbe votare con loro". Ma poi per essere più convincente la lega tira fuori un video di Berlusconi che esprime perplessità sullo Ius Scholae in soli cinque anni e dice che: "Comunque servirebbe un esame per capire il livello di assimilazione prima di dare la cittadinanza". E questo per l'insolitamente mite Tajani è davvero troppo. "Siccome penso di conoscere abbastanza bene il pensiero di Berlusconi più di qualcuno che usa strumentalizzare Berlusconi so bene che lui era favorevole allo Ius Scholae, però dopo un percorso di almeno 10 anni di studio. Siamo contrari allo Ius Soli, non c'è nessun accordo con la Sinistra, non c'è nessun accordo sottobanco noi siamo sempre stati leali e coerenti, non attacchiamo nessuno perché attaccare un alleato significa aiutar la Sinistra". E mentre dalla Lega il Capogruppo in Senato Romeo osserva che Tajani sta rischiando di minare la stabilità del Governo, visto il clima, cresce l'attesa per il vertice convocato con i suoi vicepremier da Giorgia Meloni per il 30 di agosto.