Chiunque sarà segretario del PD dovrà contemplare una possibilità che non era all'orizzonte di nessuno dei segretari precedenti, quella che il Partito Democratico non sia lo schieramento guida, almeno per dimensione del consenso, nell'area di centro-sinistra. E non è roba da poco. È certamente qualcosa su cui interrogarsi più e meglio rispetto all'eventualità di fare le primarie on line, che pure ha interrogato a lungo addirittura a rischio di insanabili spaccature il partito. Rischio che non ha fatto grande notizia, anche perché scindere un partito del 40% è un fatto che interessa il sistema, dividerne uno che arriva al 14% nei sondaggi è roba per appassionati. Comunque la scissione per ora non c'è. Il Partito Democratico nemmeno. O meglio, non c'è il PD motore politico, è sparito dopo il 25 settembre. Al suo posto un gruppo di persone capaci, alcune anche assai capaci, che si occupa di norme e regole ad uso interno. Allo stesso modo e nello stesso tempo gli aspiranti capi sembrano molto più assorbiti dall'obiettivo di diventare segretario che dalla preoccupazione sulla natura e le dimensioni della cosa politica di cui si metteranno alla guida. Il che è comprensibile per chi sa già che non sarà segretario, ma preoccupante per chi invece si troverà ad esserlo. Altra cosa che vale la pena di notare, al contrario di qualche anno o forse qualche mese fa, il fatto che il di PD possa non essere più guida della sinistra sembra quasi irrilevante per la sinistra. Abbiamo domandato a Nicola Fratoianni se la sua parte politica fosse in crisi, ha risposto con grande naturalezza che no, anzi, ci sono sempre più forze che si dicono di sinistra e questo sì, sarebbe sintomo di grande salute, altro che vocazione maggioritaria. Post scriptum: Nardella, il Sindaco di Firenze, dice che il PD è come la sinfonia incompiuta di Schubert. Se Nardella la conosce sa che solo il titolo può giustificare il paragone, per il resto è di una bellezza commovente. La Guida sarà aggiornata nelle prossime ore. A presto.