Visto l'interesse rinnovato e rivendicato dal governo per l'educazione civica nelle scuole c'è da sperare che i discorsi di Sergio Mattarella trovino spazio nei programmi ministeriali. Quello pronunciato di fronte al parlamento tedesco di certo lo merita. Un discorso preoccupato nella giornata dedicata ai lutti delle guerre. Fino a qualche anno fa un ricordo che andava sbiadendo oggi un monito per il presente e per il futuro chi sa quale. Oltre a definire un crimine le guerre di aggressione e dire che uccidere civili e bambini in massa, magari anche con la fame, è fuori da qualsiasi grazia di qualsiasi Dio. Mattarella ha parlato, come gli capita sovente in questo periodo di democrazia e multilateralismo. Definendoli con una capacità di sintesi fulminante. La democrazia è ciò che sorregge l'autorità e la legittima, superando le tentazioni di totalitarismi che pretendono di essere e rappresentare il tutto. Il multilateralismo, l'utensile che raffredda le divergenze e ne consente soluzione pacifica. Sono parole che meritano da parte di chi le ascolta, pensieri più lunghi delle frasi che li compongono. La democrazia, che continuiamo ostinatamente a considerare un bene assoluto, attrae i suoi compiti più importanti, verrebbe da dire fondativi, la redistribuzione di risorse al fine di ridurre le diseguaglianze. Senza questa funzione. La democrazia si indebolisce, tende sempre di più a diventare valore negoziabile. E questo è certamente, oltre all'assoggettamento dell'Ucraina, uno degli obiettivi di Putin e di qualche altro padrone del mondo. La guerra, la minaccia della guerra, serve anche a questo, diminuire le risorse da redistribuire, nella necessità di indirizzarle alla difesa, alla sicurezza, alla preparazione della guerra per restare in pace. E così le democrazie sono costrette alla scelta del diavolo tra difendersi dagli attacchi esterni e alimentare le minacce interne, le diseguaglianze, l'erodersi degli spazi del welfare, istruzione, sanità, previdenza. Il dibattito in corso sugli aiuti del nostro paese all'Ucraina e sui soldi che la legge di bilancio riserva alla difesa è certo strumentalizzato dalle parti politiche, ma nasconde una scelta tra due mali, drammatica per natura e conseguenze. .























