Strana coincidenza di luoghi, tempi e problemi. Il fiume di migranti a Lampedusa. Giorgia Meloni a Budapest, che dice sostanzialmente che i migranti sono un problema e non la soluzione ad un altro, la crisi demografica in Europa e in Italia in particolare. Dice pure che la soluzione alla crisi demografica Viktor Orban l'ha risolta in Ungheria, gli fa complimenti sinceri e si siede accanto all'uomo che è tra quelli, però, che rendono molto più difficile risolvere la crisi migratoria in Europa. È la grande difficoltà dei sovranismi che si incontrano. Se un problema ha carattere nazionale, imitare le soluzioni adottate dai singoli stati rafforza reciprocamente i governi e l'idea sovranista che incarnano. Se i problemi hanno carattere sovranazionale e risolverli vuol dire cedere una parte di sovranità, è lì che il cammino si fa in salita. E inevitabilmente contraddittorio. Perché il governo invoca ogni giorno la responsabilità, la solidarietà e una politica europea comune su sbarchi e redistribuzioni. Invoca più Europa. E ha ragione da vendere. E però poi si ritrova in un'affinità politica profonda, ed esplicita, con chi di Europa ne vuole meno, anche e soprattutto, appunto, su migranti, solidarietà, distribuzione. Per quanto la politica sia arte del possibile, uscire da questo labirinto sembra difficile. Ci vuole o enorme creatività o che qualcuno cambi idea su alleati, problemi, soluzioni. Sembra improbabile alla vigilia di un anno elettorale per l'Europa, che qualcuno faccio uno sforzo in questa direzione. E a proposito di elezioni, anche le parole ammirate verso l'Ungheria di Orban di Giorgia Meloni si possono interpretare in una chiave elettorale. Orban è poco amato nel PPE, e probabilmente ricambia lo scarso sentimento. Le parole di Meloni a Budapest sembrano braccia aperte per l'ingresso di Orban tra i conservatori europei, proprio quando la prospettiva di un'alleanza tra popolari e conservatori sembra tramontare. Resta l'atteggiamento morbido del leader ungherese verso la Russia, paese invasore. Un altro labirinto, troppo poco illuminato, forse, per uscirne facilmente.