Si allunga la serie degli episodi della saga politica contro magistratura, sperando che alla fine non ne rimarrà uno solo come in altre saghe che comunque non è un bene. Gli scontri consumano e la democrazia non si giova dell'usura delle sue istituzioni anzi peggio in questo caso dei suoi poteri. La non convalida del fermo dei migranti trasportati in Albania e quindi il loro ritorno in Italia era largamente prevista non perché anticipata e suggerita dalla magistratura e dall'opposizione ma perché in altri casi era andata così, la procedura accelerata di frontiera era già stata negata per lo stesso motivo, la presunta insicurezza dello stato di rimpatrio, valutazione che l'orientamento della Corte europea ha poi reso ancora più stringente. Quelle sentenze non avevano provocato il putiferio dell'ultima perché non riguardavano un progetto fortemente voluto dal Governo e al quale guardano da qualche settimana, a volte con interesse a volte con scetticismo, i partner europei e finanche la Commissione nella persona della sua presidente. Ma la sentenza che riporta in Italia i 12 ha la stessa identica natura delle precedenti, è giuridica non politica, per questo se pure se ne sentisse la necessità non sembra corretto farne l'ennesimo episodio della saga, certo che non giova il fatto che un magistrato scriva ad altri magistrati che bisogna fermare Meloni, a suo scrivere più pericolosa di Berlusconi per l'ordine giudiziario, però chi ha più sale in zucca deve usarlo per evitare derive ulteriori che come si diceva non fanno bene alla nostra democrazia. Mattarella lo ha detto, i poteri dello Stato devono collaborare senza visioni di parte, così si rafforzano le istituzioni è certamente valido per l'ordine giudiziario che per definizione non può essere portatore degli interessi di parte, se no che ci sta fare, ma vale anche per la politica quando si fa Governo, che è Governo di tutti eppure all'interno di un indirizzo politico preciso non giova che combatta contro tutto il resto e ad ogni occasione. I giudici applicano le leggi, il Governo le fa e se si guarda bene è esattamente ciò che sta accadendo. La magistratura ha applicato una norma o un orientamento europeo e il Governo ora fa un decreto per chiarire meglio e modificare quell'orientamento, deve scriverlo con attenzione e consapevolezza giuridica, è il mestiere dell'esecutivo, il Parlamento sceglierà se convertirlo e i giudici dovranno applicare una norma a quel punto diversa, basterebbe un po' più di silenzio da parte di tutti e la saga si prenderebbe una pausa più che mai salutare.