Si prova un po' di pudore nel parlare della vicenda degli attacchi reiterati della signora Zacharova al capo dello Stato dopo avere ascoltato quello che ha Sergio Mattarella in Montenegro. Meglio delle ultime parole spese dal capo dello Stato non si può per chiarire di che natura sono gli eventi che da tre anni a questa parte feriscono Ucraina ed Europa, di dove si trovi la Russia rispetto a questi eventi, di dove si collochi l'Italia rispetto a questi eventi. Allora non parliamo degli attacchi della signora portavoce del ministro degli Esteri russo, parliamo delle reazioni e dei commenti italiani, piuttosto, non sempre al livello della chiarezza del presidente della Repubblica. Continuano ad esserci distinguo e silenzi che sono un problema per l'efficacia dell'azione italiana sullo scenario internazionale e sono un problema per il Governo, la maggioranza e l'opposizione, un problema per noi e un'occasione per la Russia. Si sono accorti a Mosca che in tanti ad alto livello in Italia disconoscono la natura degli eventi in Ucraina, fanno fatica a vedere dove si trovi la Russia, non sono d'accordo sulla posizione limpida, chiarissima, ripete Mattarella, tenuta finora dall'Italia È un dissenso che evidentemente la Russia ha tutto l'interesse a nutrire, fermo restando il dubbio che abbia contribuito a generarlo con mezzi più o meno leciti. E il problema per l'Italia è innanzitutto quello del Governo italiano che ci rappresenta all'estero, in un momento di eccezionale delicatezza, con una rivoluzione geopolitica in rapidissima e pare non positiva evoluzione. Se qualcuno in maggioranza non si sente di difendere la visione di Mattarella, ulteriormente chiarita con l'aggiunta dell'auspicio che la Russia torni a far parte di una comunità internazionale che rispetta diritto e sovranità, beh, questo è un problema grosso, forse sottovalutato, in favore di un'apparenza di unità che sempre il potere tende a mostrare. E anche per questo, ma non ce ne sarebbe bisogno, sembra opportuno che in questo complicato scenario la Presidente del Consiglio riferisca alle Camere sulla direzione che intende prendere il Governo. Eppure le opposizioni hanno qualche problema se nel giorno del secondo attacco a Mattarella i Cinque Stelle sottolineano che il paragone tra Russia e Terzo Reich è mal posto, beh, il cammino verso l'unità del centrosinistra è ancora lungo, ma su questo particolare tema sembra urgente accorciare subito le distanze. .