La questione se vada scritta e approvata prima la riforma costituzionale in senso previdenzialista o piuttosto l'autonomia regionale differenziata non dovrebbe essere una questione di punti di vista non è l'enigma del l'uovo e la gallina; nella teoria del diritto pubblico e costituzionale esiste ciò che si chiama gerarchia delle fonti la norma fondamentale che noi chiamiamo Costituzione viene prima delle altre norme che devono essere coerenti e certo mai contraddittorie con gli articoli della carta; sennò in vari modi interviene la Corte Costituzionale, giudice delle leggi, a sanare anche qui in vari modi la contraddizione o l'incoerenza. Il problema si crea quando un Governo, una maggioranza in animo di portare a termine due riforme che incidono profondamente sul sistema che non da ultimo non sono l'una estranea all'altra, l'interazione tra forma di Stato ciò di cui si occupa la riforma delle autonomie e la forma di governo di cui tratterebbe la riforma presidenzialista è evidente e la possibilità che la prima assuma la veste di una legge ordinaria non toglie che le questioni che affronta abbiano chiara rilevanza costituzionale. L'ideale sarebbe discutere delle due cose in un unico disegno riformatore in modo da rendere tutto organico e coerente, in seconda istanza visto che il presidenzialismo, qualunque forma assuma, cambierebbe profondamente la Costituzione sarebbe meglio cambiare prima la cornice per essere certi che poi il quadro delle autonomie regionali possa trovarvi posto senza forzature. Il contrario sarebbe quantomeno strano la norma fondamentale in un passaggio cruciale come quello da forma di governo ad un'altra forma di governo dovrebbe tener conto di una legge ordinaria che ha cambiato in qualche misura la forma di Stato, ma alla politica e l'arte del possibile le stranezze sono all'ordine del giorno. La Lega ha fretta di portare a casa l'autonomia differenziata perché dice: è una legge ordinaria, si fa prima il che sembra, ed è, un non senso rispetto a come dovrebbero funzionare le cose. Il problema è un altro è che nessuno è sicuro che la riforma presidenzialista si faccia davvero e i precedenti tentativi non sono incoraggianti allora tra niente e piuttosto è meglio piuttosto. Specie se nel nome di quel piuttosto si sono chiesti voti, altri della maggioranza però i voti li hanno chiesti su altro e aspettando di vedere il ruolo che vogliono giocare le opposizioni la partita ovviamente è aperta.