Ci vuole talento e pure un fisico bestiale. Ci vuole il talento di Sergio Mattarella per rammendare costantemente un tessuto delicato, a volte consunto, ma dai mille colori come quello della società italiana e della comunità politica che esprime. Provare a farlo sempre in modo che il rammendo non si veda, come se il tessuto non si sia mai strappato. Rammendare magari preventivamente la dov'è il danno non c'è ancora e dove dopo sarebbe irreparabile. Rammendare facendo in modo che l'lago non punga o pungo il meno possibile o se proprio deve, punga una volta a destra e una sinistra del rammendo, per quello che serve. Quello che serve, non a sinistra o a destra, ma al bene comune. Quello che emerge da una lettura continua della Costituzione, Bibbia civile, dove si trovano sempre risposte alla direzione da prendere se si ha il talento appunto di portarla quotidianamente dentro la realtà. Chiamare Fitto al Quirinale per esempio, quando c'erano ancora dubbi su come il PD avrebbe votato a Strasburgo è un rammendo preventivo. Evitare che in un decreto legge necessario e urgente per definizione finisca un ritocchino al rialzo del finanziamento pubblico ai partiti è un altro rammendo preventivo, solo per parlare degli ultimi giorni. I continui richiami a come si vive in una comunità internazionale, nazionale o locale che sia, rispettando le altezze civili che la carta prevede sempre in un'idea forte e imprescindibile di democrazia, beh quei richiami sono altrettanti rammendi, spesso non preventivi ma successivi, a fatti di cronaca o di politica che hanno strappato il tessuto sociale o politico. Talento, appunto. E poi un fisico bestiale, perché Mattarella in questo suo secondo mandato è dappertutto. Il Presidente porta il suo corpo ovunque sia necessario, per rendere il rammendo più efficace. Fa educazione itinerante, va a trovare l'Italia, sempre ospite graditissimo. Bello, ma non deve essere facile. E invece è facile spiegare perché è sempre in cima al gradimento degli italiani e perché sembra invece difficile immaginare un'architettura istituzionale alternativa a quella vigente, in cui una figura così non ci sia o sia fortemente ridimensionata. Chi lavora a una riforma della Costituzione e poi a un probabile referendum, dovrebbe tenerne conto. Anche in omaggio al talento. Il talento di mister Sergio.