Le piccole e grandi cose della nostra politica sono le elezioni regionali. In questo contesto mondiale la dimensione tende al piccolo, sì, ma le regioni di questa tornata sono grandi e importanti negli equilibri italiani e quindi, qualche considerazione. La prima da cui bisogna partire e già da un po' di tempo, dovrebbe essere la base di ogni ragionamento su democrazia, consenso e rappresentatività. E parlo dell'affluenza, anzi meglio dell'astensione. Quando arriva più o meno al 60 percento diventa la pietra angolare di quella che spesso il capo dello Stato chiama, con sintesi efficace, democrazia a bassa intensità. La retorica che richiama spesso la politica a occuparsi dei territori e dei temi concreti, perché sennò rischia di cadere nell'indifferenza della gente, è drammaticamente smentita. Le elezioni regionali e amministrative per natura sono le più vicine al territorio e alla vita quotidiana, eppure si inseriscono senza alcuna remora in un trend assai negativo, anzi lo accentuano. Bisognerà ragionare molto su come alzare l'intensità della nostra democrazia e si parla di nuovo di cambiare la legge elettorale. Potrebbe essere un elemento importante, a patto che non lo si guardi come uno strumento per massimizzare il potere piuttosto che per rinforzare i meccanismi di rappresentanza. È successo così spesso in questo paese che non si può non pensare male. E poi il ridimensionamento di Fratelli d'Italia in una regione, il Veneto, dove aveva registrato un'importante crescita è probabile finisca per aumentare la competizione con la Lega, in primis nella scelta del candidato governatore in Lombardia, ma anche nell'azione di governo. L'ottimo risultato del Carroccio continua ad avere su quel territorio un nome e un cognome, Luca Zaia. L'ex governatore del Veneto tiene le carte coperte su eventuali aspirazioni nazionali, È possibile che non ci siano le aspirazioni, è probabile che non ci siano ancora le condizioni. Il campo largo conferma di essere competitivo quando appunto è largo. I numeri in Campania e Puglia sono stati oltre le aspettative e autorizzano speranze anche per il percorso ancora lungo di costruzione di una proposta di governo. Il tre a tre, però, va ricordato, era largamente nelle previsioni. Ultima considerazione. Sarà interessante vedere come un uomo soprattutto di ideali come Roberto Fico, si misurerà con i rebus amministrativi di una regione come la Campania e come Alberto Stefani in Veneto saprà maneggiare l'eredità del Doge.























