La guida: soldi Qatar e socialismo

Viene proprio da dare ragione a quelli, tanti, che non vanno più a votare. Viene voglia di dire loro: bravi, avete capito tutto, è meglio e prima di noi che ancora consideriamo le domeniche elettorali una giornata particolare e aspettiamo i risultati, convinti che cambino qualcosa. E invece bisogna trattenersi; anche di fronte allo spettacolo miserevole di borse piene di soldi, pagati da chi dei soldi non sa che farsene; persone importanti che furbe hanno capito che le loro parole possono avere un prezzo, e piuttosto alto. Quelle signore e signori credibili, perché la gente che va a votare gli crede, e che fanno parte di istituzioni sovranazionali, e quindi ne orientano i giudizi hanno venduto la credibilità loro e dell'istituzione di cui fanno parte. Hanno venduto i voti che hanno ottenuto perché evidentemente con grande talento hanno finto di essere il contrario di ciò che sono. E fa ridere, fa pure un po' schifo che ci siano persone che fanno politica a sinistra con una intera carriera percorsa nel nome di quello che ancora chiamiamo, e fa quasi tenerezza, socialismo. E che hanno risolto il conflitto tra capitale e lavoro con una borsa di soldi provenienti dal Qatar diventato in questi mesi un esempio luminoso di come appunto quel conflitto possa essere risolto. Siamo stati in Qatar in piena preparazione del Mondiale. È vero che il Paese ha fatto qualche passo avanti ma il punto di partenza era, non un mercato del lavoro ma un mercato delle persone che lavorano totalmente legate all'impresa tanto che licenziarsi era un reato. Le cose non sono poi molto cambiate. Inoltre, la tragica contabilità delle morti bianche che hanno consentito di giocare in splendidi stadi con l'aria condizionata, non sarà mai definitiva. Eppure, bisogna trattenersi dal dare ragione a chi non va a votare. Bisogna andarci, invece sempre di più e più informati: è faticoso, ma non abbiamo altro. Post scriptum: per una volta, due persone sono state giustiziate pubblicamente in Iran. L'accusa è: guerra contro Dio. Non ci fossero i morti, ci sarebbe da ridere. Invece, c'è da disperarsi. La guida sarà aggiornata nelle prossime ore. A presto.