La politica si impegna per la natalità

Tutti gli schieramenti politici sono d'accordo, il calo delle nascite è un'emergenza sociale che deve trovare una soluzione anche politica il secondo giorno degli Stati Generali della natalità a Roma ha riunito alcuni leader di partito per formulare proposte concrete contro la denatalità. Innanzitutto il tema del lavoro delle mamme, le agevolazioni che devono essere strutturali nelle aziende e poi quel welfare per cui l'Italia è tra i Paesi più arretrati d'Europa. Il PNRR deve rivedere i suoi obiettivi dice Giorgia Meloni, Draghi, dovrebbe andare in Europa e inserire il tema delle famiglie tra le priorità del PNRR. La Meloni è tornata poi sulla vicenda del l'imprenditrice Elisabetta Franchi che ha detto di avere una preferenza nell'assunzione per le over 40 che difficilmente vanno in maternità. "Possiamo anche scandalizzarci per quello che dice Elisabetta Franchi però diciamoci la verità, Elisabetta Franchi dice una cosa che pensano in tanti e che in tantissimi fanno e che noi non risolviamo scandalizzandoci, lo risolviamo se non scarichiamo su imprenditori che sono già in condizioni difficili molto spesso il peso della maternità". Innanzitutto bisogna rivedere l'Ise, sottolinea Enrico Letta e deve essere una priorità di questo Governo, proposta accolta in loco dal Sottosegretario all'economia Laura Castelli. Ma finchè una coppia decide di diventare genitori crear loro le condizioni professionali perché possano farlo, sottolinea ancora Letta, e quindi basta con lo scandalo dei tirocini e stage gratuiti. La denatalità però sottolinea il Segretario del PD può essere in parte risolta con l'inclusività. "Primo obiettivo, un grande Patto Paese per un obiettivo terzo figlio come normalità, come regola e il secondo lo dico sapendo che questo è un tema complesso dobbiamo integrare nel nostro Paese dei bambini che magari non sono nati in Italia.