Luciana Lamorgese non ci sta a fare da bersaglio al suo predecessore, mentre al Viminale l'allarme antisemitismo è già scattato e le minacce contro Liliana Segre sono un'ulteriore dimostrazione che nessuno sottovaluta l’odio dilagante. Mi dispiace che io sia diventata un'ossessione per Salvini e i suoi ex Sottosegretari, afferma la Ministra dell'Interno. Non ho nulla da dirgli. Stiamo lavorando con grande impegno al servizio del Paese, tutti assieme, con una squadra rimasta invariata rispetto al mio predecessore. In mattinata Lamorgese ha incontrato i vertici della comunità ebraica di Roma e dopo la decisione di assegnare una scorta alla Senatrice a vita Segre fa sapere assicuro da parte delle forze dell’ordine la massima attenzione e verranno intensificate le attività poste in essere per arginare l'antisemitismo. Per la Ministra dell'Interno, che insiste sulla necessità di trasmettere la memoria storica ai giovani, questo è il momento della responsabilità da parte di tutti. Occorre sempre avere un linguaggio di pacatezza, perché dai linguaggi violenti possono venire azioni violente e noi questo lo dobbiamo evitare. La Presidente delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, lancia un appello. Dobbiamo arginare l’odio dilagante fatto di monosillabi e anonimato. Occorre ripensare l'impianto normativo e il codice penale, capire che cosa è l'apologia del fascismo, l'aggravante razziale e l'antisemitismo. È un momento, come si diceva, particolarmente impegnativo e difficile e per certi versi anche molto preoccupante, in cui le parole di odio dilagano e come ha detto anche la Ministra dalle parole di odio il passaggio ai fatti violenti è veramente un attimo.