Nel Governo c'è chi ritiene la Liberazione una festa attuale rispetto a qualche canto delle sirene, stonato e inquietante e chi invece rivendica il diritto di festeggiare come e dove gli pare. Questa volta le anime del Governo gialloverde sono divise sul significato del 25 aprile, che sancì il ritorno alla libertà dopo l'oppressione nazifascista. Ai cronisti che lo interpellano, sulle scelte del Ministro dell'Interno, di andare in Sicilia, Conte replica: “Io delle scelte di Salvini non rispondo”. In occasione della cerimonia per il conferimento delle medaglie al valore per la Resistenza, la Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, ribadisce che quei valori non sono definitivamente al sicuro. Ci inquietano i richiami troppo frequenti ai simboli di regimi nefandi o la fascinazione per i moderni autoritarismi che non possono essere confusi con forme più efficienti di democrazia, ma sono, al contrario, inganni per svuotare la democrazia di ogni valore e significato autentico. Matteo Salvini ha subito fatto sapere che diserterà le piazze delle celebrazioni ufficiali, per ringraziare quei poliziotti impegnati a Corleone nella lotta contro Cosa Nostra. “Il 25 aprile è una festa e la Democrazia è un valore -assicura il leader della Lega - ma ognuno la celebre dove vuole e io vengo pagato per combattere e liberare l'Italia dalla mafia”. Rispetteranno i luoghi della memoria nazionale, il Presidente della Repubblica, Mattarella, che dopo la visita all'Altare della Patria ha deciso di andare a Vittorio Veneto, nel trevigiano. Anche il Premier Conte andrà all'Altare della Patria e poi farà visita al Mausoleo delle fosse Ardeatine, dove vennero trucidati, dalle SS, 335 antifascisti. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Di Maio, ha deciso di rendere omaggio alla Brigata Ebraica che ha combattuto assieme ai partigiani. Il leader del Pd, Nicola Zingaretti, andrà a Milano per partecipare al corteo della Liberazione, dove ci saranno i segretari di CGIL, CISL e UIL. Zingaretti accusa i grillini di fare da stampella alla Lega. L’Antifascismo, come la lotta alla mafia, ha bisogno di una sua coerenza, altrimenti si diventa ipocriti. Mi sembra il caso di Di Maio, attacca il leader Salvini, alleato con i nazisti, ma poi è con i voti dei 5 Stelle che gli fa fare il ministro dell'Interno.